Onorevoli Colleghi! - L'avanzamento a titolo onorario, importante istituto per il personale in congedo che, non potendosi più avvalere della normativa sul richiamo (peraltro di modesto e limitato effetto) per superati limiti di età o altra causa, deve poter trovare sbocco in una diversa previsione normativa atta a permettere - seppure a titolo onorifico e senza costo alcuno per lo Stato - l'avanzamento nel grado previa domanda da parte dell'interessato e tramite l'accertamento di determinati presupposti e requisiti.
      Ad oggi, l'unico e limitato provvedimento in tale senso è costituito dal testo unificato elaborato nella XIV legislatura e il cui iter legislativo non è stato concluso (atto Camera n. 2011-2717-3250-A), approvato dalla Commissione difesa della Camera dei deputati, che prevedeva la concessione, agli ufficiali e ai sottufficiali delle Forze armate collocati nella riserva o in congedo assoluto, di una promozione al grado superiore, a titolo onorifico, stabilendone i presupposti e gli effetti. Tale provvedimento però, oltre ad escludere ex abrupto tutta la categoria degli ufficiali di complemento e dei graduati di truppa, richiedeva fra i presupposti un difficile se non improbabile requisito costituito dal giudizio di eccellenza conseguito ininterrottamente negli ultimi dieci anni di servizio. Tali anomalie, anziché produrre favorevoli aspettative al personale interessato, avrebbero finito con il premiare pochi casi alimentando malcontento e frustrazione nella maggior parte delle persone che attendevano da anni una legislazione esauriente in materia.
      La portata della presente proposta di legge è quella, pertanto, di migliorare e di completare un quadro normativo ad oggi fortemente deficitario.
      Si aggiunga l'importante e insostituibile ruolo svolto dal personale in congedo impegnato in associazioni d'Arma, di Corpo o

 

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combattentistiche che, oltre ad aver dedicato un periodo della propria vita al servizio delle Forze armate, continua dopo il congedo a favorirne gli scopi e gli ideali alimentando, con il sodalizio dei consociati, un settore già penalizzato dal ridimensionamento dell'Esercito e dalla fine della leva obbligatoria e del complemento.
      Anche il settore commerciale di militaria e l'indotto ad esso collegato beneficerà della nuova e più organica normativa; il personale in congedo, potendo trovare nuovi stimoli - seppure a titolo onorifico - e volendo indossare nuovamente la divisa nelle manifestazioni autorizzate dalle associazioni d'Arma, di Corpo o combattentistiche, dovrà necessariamente aggiornare il proprio corredo militare acquistando tali prodotti. Tale settore ad oggi beneficia solo degli apporti - seppur significativi ma limitati - del personale impegnato in operazioni di protezione civile, dei richiamati in servizio, delle cosiddette «forze di completamento»; ma è ancora una piccola goccia rispetto ai benefìci che tale normativa potrebbe apportare al settore.
      Oggi, alla luce dei progressi compiuti dalle Forze armate - seppure nel ridimensionamento delle stesse - risulta pertanto fondamentale avere un'unica e ben definita normativa che dia risposta alle legittime aspirazioni di coloro che, pur avendone i presupposti, si trovano ingiustamente discriminati da norme incomplete e restrittive.
      L'impegno profuso dal personale in congedo, impegnato nella vita civile in associazioni d'Arma, di Corpo o combattentistiche, contribuisce, nello spirito di corpo e nella dedizione alla difesa di valori tutelati dalla stessa Costituzione, a tenere vivi il senso di patria e quegli importanti valori militari oggi ancora più necessari alla luce delle mutate esigenze ed impiego delle nostre Forze armate sempre più tese e finalizzate a compiti di peace-keeping e di protezione civile.
 

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